Teatro Pietro Aretino ore 9,30 e ore 12,00
spettacolo per la scuola secondaria
GenoveseBeltramo
IL MEZZO
liberamente ispirato a “Il Visconte dimezzato” di Italo Calvino
scritto e diretto da Savino Genovese
con Viren Beltramo e Savino Genovese
riprese e montaggio video Fabio Renis
stop motion a cura di Andrea Canepari
riprese VR 360 Stefano Sburlati
musiche di Henoel Grech
costumi Giulia Del Santo
assistente alla regia Gabriele Vaschetti
tutor digitale Antony Mistretta
progetto vincitore del bando BUGS – habibat digitali per il teatro ragazzi
un progetto di KanterStrasse, Officine della Cultura, Officine Papage, Pilar Ternera, Straligut Teatro
Ne IL MEZZO è stata divisa ogni cosa a metà. Il teatro e il cinema. L’attore in carne ed ossa e lo stop motion. La scenografia teatrale e gli scenari in video. Ci siamo divisi i personaggi, i costumi, le voci, le espressioni, le parole. Questa divisione ci è servita e ci ha permesso di
comprendere la bellezza dell’esperienza vissuta nella sua interezza. IL MEZZO racconta la storia di come il Visconte Medardo di Terralba, partito per andare in guerra contro i turchi, tornò dalla Boemia diviso in due metà, una buona e una cattiva, e di come la comunità di cui fa parte si relaziona con questa, più che eccezionale, particolarità. Un universo di personaggi che ci mostrano le infinite sfaccettature e sfumature di cui è fatto il genere umano.
“Quando lessi per la prima volta il Visconte Dimezzato di Italo Calvino mi resi conto fin da subito che mi avrebbe cambiato la vita. Ero adolescente, avevo un gran bisogno di capire chi fossi e allo stesso tempo volevo trovare il modo di incanalare tutta l’energia che continuavo a disperdere in modo confuso. Ai tempi non ero un gran lettore, ma l’incontro con questo capolavoro mi ha fatto fare la pace con i miei slanci fuori misura, con le mie piazzate imbarazzanti con le mie azioni a sproposito. Ero sì un ragazzo vivace, ma il pensiero di essere sbagliato mi invadeva quotidianamente. Non ricordo cosa in particolare colpì la mia percezione di teenager, rammento solo, con grande chiarezza, la sensazione di consapevolezza che mi pervase. Ero un adolescente e forse per la prima volta ne ero felice. Potevo vivere tutto quello che c’era scritto, sia le vicende più cruente e spietate, che quelle leggere e divertenti. Quel libro mi rappresentava. Pensavo di essere anche io fatto di due metà. Metà bambino e metà adulto. Potevo comprenderle entrambe. Così a distanza di anni ho deciso di affrontare questo capolavoro trasformandolo in un’opera teatrale che potesse riportare e far convivere le due parti di me su un palco per un pubblico.”
Savino Genovese
VR + live è previsto l’utilizzo di un casco di realtà virtuale igienizzato a ogni utilizzo
live streaming su piattaforma ilsonar.it
spettacolo per la scuola primaria
Kanterstrasse, Straligut Teatro
OZz
liberamente ispirato a “Il meraviglioso mago di Oz” di L. F. Baum
una produzione KanterStrasse / Straligut
con la collaborazione di Blanket Studio
con il sostegno di Regione Toscana e Publiacqua Spa
con Elisa Vitiello, Simone Martini e Alessio Martinoli
regia Simone Martini, Lorenzo Donnini
sceneggiatura Simone Martini con la collaborazione di Alessio Martinoli
fotografia Roberto D’Adorante
operatore Daniele Matteagi
fonico e post produzione Timoteo Rocca
scenografia Eva Sgrò
costumi Silvia Lombardi
montaggio Lorenzo Donnini
color correction Roberto D’Adorante
design animazioni Eva Sgrò e Silvia Lombardi
tecnico Simone Benucci
foto di scena Mario Lanini
Età consigliata: +7
OZz è il primo esperimento di teatro digitale della compagnia KanterStrasse. Lo spettacolo è tratto da “Il mago di Oz” di F. L. Baum e racconta la storia di Dorothy, ragazza del Kansas che improvvisamente, trasportata da un ciclone, si ritrova in un magico e sconosciuto mondo pieno di personaggi improbabili. Dorothy vuole tornare a casa sua e per farlo dovrà superare molte prove scontrandosi con streghe e creature fantastiche ma non sarà sola. Durante il suo viaggio, infatti, incontrerà uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e un leone fifone. Questa nostra versione digitale anticipa il debutto in teatro che avverrà nel 2021 e probabilmente ne influenzerà la realizzazione. Cosa è il teatro digitale? Questa è la domanda delle domande. La nostra risposta, per ora, è che non è teatro ma non è neanche cinema e che sicuramente non un è videogames. Quindi partiamo da quello che non è, ciò che sarà lo scopriremo solo facendolo.
Teatro Pietro Aretino ore 17,00
LE RESIDENZE DIGITALI
incontro con gli artisti e compagnie vincitori del progetto Residenze Digitali promosso da Centro di Residenza della Toscana Armunia – CapoTrave/Kilowatt, AMAT e Anghiari Dance Hub, del progetto BUGS, promosso da Officine della Cultura, Straligut, Kanterstrasse, Officine Papage, Pilar Ternera e del progetto In-Box Digitale promosso da Straligut
partecipano in presenza
Nicola Galli per Genoma scenico | dispositivo digitale
Simone Pacini per Isadora – the Tik Tok dance project
Savino Genovese e Viren Beltramo per Il Mezzo
Jacopo Bottani e Gilberto Innocenti per 54dur05
partecipano in streaming
Agrupación Señor Serrano per Prometheus
Enchiridion per Shakespeare Showdown / Romeo & Juliet
Filippo Rosati – Illoco Teatro per K
Cinema Eden ore 21,00
DI MESTIERE FACCIO IL PAESOLOGO
film documentario di Andrea D’Ambrosio sullo scrittore Franco Arminio
al termine il regista e lo scrittore incontreranno il pubblico