SPETTATORI LA GRAN RÉUNION #8
incontro nazionale dei gruppi di spettatori in Italia
in collaborazione con CASA TEATRO – Giallo Mare Minimal Teatro e Murmuris
TEATRO PIETRO ARETINO
ore 14:30 ritrovo ed accoglienza di tutti i gruppi
ore 14:45 introduzione ai temi della giornata e a seguire:
Festival, istruzioni d’uso
a cura di Stefano Romagnoli – Spettatoreprofessionista
Romagnoli, in collaborazione con la Direttrice di Trovafestival Giulia Alonzo e Oliviero Ponte di Pino per #ilmanifestodellospettatore, individua alcune questioni da condividere. Partendo dalla scelta del festival, con chi andare, con quali mezzi, quali spettacoli scegliere, dove e come acquistare i biglietti, dove parcheggiare, avere un quadro completo degli spazi, sapere dove trovare i bagni, dove dormire, mangiare. Informarsi se esiste un referente dello spettatore, possibilità di car sharing, noleggio bici. Cosa chiede uno spettatore appena arrivato a un festival: luoghi, durata, incastri con altri spettacoli, una mappa, scoprire il dopofestival…
Ore 15:30
in collaborazione con UNICOOP FIRENZE
VOLTO MANIFESTO. Il volto è patrimonio per l’umanità
Lorella Zanardo e Cesare Cantù
Nuovi Occhi per i Media
Fotoritocco massiccio, filtri di ogni tipo sui social, digital humans quasi identici a noi nei videogame, influencers digitali che si comportano come quelli reali, androidi dai tratti sempre più antropomorfi e potenziati da un’intelligenza artificiale sempre più raffinata, assistenti virtuali e avatar che interpretano il nostro comportamento: questi fenomeni hanno portato nella nostra vita un incontro quotidiano e costante con facce artificiali. Volti diversi tra loro, ma accomunati da una stessa caratteristica: fermare lo scorrere del tempo.
per maggiori info www.voltomanifesto.com
Ore 17:00 Attività laboratoriale
- Drammaturg-IA/Ai confini della realtà
Il tema del festival “Giochi artificiali – immaginari reali” verrà affrontato dal punto di vista del testo teatrale. Battute e didascalie, canovacci, monologhi e dialoghi: sulla scena le parole si sono sempre fatte corpo e azione, volto e voce per realizzare l’incontro con lo spettatore. Oggi ci relazioniamo con l’intelligenza artificiale: cambia qualcosa nella differenza tra finto e falso? E il contrasto goldoniano tra Mondo e Teatro? Parafrasando Shakespeare: “siamo fatti della stessa sostanza dei software” o viceversa? Questo è un laboratorio analogico (non tecnologico) dove osservare e ascoltare, un’occasione anche per giocare al teatro in prima persona. Protagoniste: le parole.
a cura di Samuele Boncompagni drammaturgo e Amina Kovacevich formatrice teatrale
- Azioni per un corpo sensibile
Esiste una molteplicità di vite vissute attraverso cui viaggiamo con un orizzonte aggrovigliato agli orizzonti degli altri . Il filo che unisce tutte queste vite parte dal corpo fisico, mutevole con una velocità che provoca spaesamento. “Il corpo è il punto zero del mondo; laddove le vie e gli spazi si incrociano il corpo non è da nessuna parte: è al centro del mondo in questo piccolo spazio utopico a partire dal quale sogno, parlo, procedo, immagino, percepisco le cose al loro posto e anche le nego attraverso il potere infinito delle utopie che immagino. Il mio corpo è come la Città del Sole, non ha luogo, ma è da lui che nascono e si irradiano tutti i luoghi possibili, reali e utopici.” (M.Foucault , Utopie ed Eerortopie) Il laboratorio parte proprio da qui, dal nostro punto zero.
a cura di Massimo Monticelli danzatore e Ilaria Violin formatrice teatrale
Ore 18:30 Restituzione finale dei laboratori
Ore 19:15 Aperitivo presso Bar Stefano (Corso Italia 61)
Ore 21:15 Teatro Mecenate, viale Dante 1
in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus
PAGLIACCI ALL’USCITA
da Leoncavallo e Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti – luci e direzione tecnica Max Mugnai
produzione Lombardi-Tiezzi – Teatro Vascello – La Fabbrica dell’Attore
con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia – CapoTrave/Kilowatt)
“Pagliacci”, dal libretto dell’opera di Leoncavallo e “All’uscita”, atto unico che Pirandello definisce mistero profano. Sono due testi molto diversi per stile e contenuto, eppure profondamente accostabili: il primo è immerso nel verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica; il primo è ambientato in un sud di sole e coltello, il secondo è un notturno di ombre e cimitero. Sembrano collocabili da una parte all’altra di un ponte ideale, che a cavallo dei due secoli riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; sembrano essere una bella occasione per riflettere nel tempo di oggi attraverso i riflessi dei secoli scorsi.