Cinema Eden ore 10:00
anteprima Mappamondi
Giallo Mare Minimal Teatro
BAMBINI ALL’INFERNO
di Renzo Boldrini
con Tommaso Taddei
Lo spettacolo è un omaggio alla figura di Dante e alla sua opera nel settecentenario della morte
Una creazione che indaga come rivolgersi ad un platea di ragazzi offrendo loro un viaggio scenico all’Inferno della Divina Commedia rispettando in larga misura il suo plot narrativo e scarnificando, semplificando l’intreccio, inventando una lingua sostenibile per dei giovanissimi contemporanei ma che non tradisca il cuore simbolico della narrazione dantesca. Partendo proprio da quest’ultimo obiettivo, Boldrini ha mantenuto come asse portante del ritmo narrativo il gioco di rima e la tradizione dei novellatori toscani che “traducevano” fino alla metà del secolo scorso, nelle campagne di questa regione, a un pubblico popolare ed eterogeneo le terzine dantesche. Sempre prestati dalla tradizione dei novellatori e dei cantastorie, l’attore, per illustrare la discesa all’Inferno di Dante e Virgilio, si avvarrà di un libro-teatro dal quale emergeranno personaggi, piccole scenografie e suoni. Così l’attore si trasformerà in una sorta di Virgilio per gli spettatori, come Dante, accompagnati ad incontrare Paolo e Francesca, Ulisse, diavoli di ogni risma e creature fantastiche e mitologiche di ogni genere.
Uno spettacolo per ragazze e ragazzi dai 7 ai 120 anni di età.
Cinema Eden ore 15:00 > 18:00
in collaborazione con il Festival Teatro fra le Generazioni
tavola rotonda
FARE E VEDERE TEATRO A SCUOLA NELL’ERA POST – PANDEMICA
Quali prospettive per il rapporto tra scuola e spettacolo dal vivo nelle pratiche del fare e del vedere
intervengono
Massimo Ferri presidente Rete Teatrale Aretina
Renzo Boldrini coordinatore RAT – Festival teatro fra le generazioni
Giorgio Testa Casa dello Spettatore
Fabrizio Trisciani piattaforma Sonar
Teatro Petrarca ore 21:00
in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo
Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
Carrozzeria Orfeo
MIRACOLI METROPOLITANI clicca qui per acquistare il biglietto
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Aleph Viola, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
Miracoli metropolitani è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli metropolitani. Insomma, un mondo stupido….
Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto.
I personaggi di Miracoli metropolitani sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.
Nella loro cucina sgangherata, i protagonisti devono vedersela con ricette assurde per comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano… spesso usando prodotti precotti e presurgelati dalla dubbia provenienza, esclusivamente per soddisfare le richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno. In questo senso, il tema del cibo non vuole certo essere una critica a chi soffre realmente di intolleranze alimentari, ma la metafora di un consumismo assurdo, il racconto di come nella modernità ogni cosa venga esasperata, persino il cibo, nostro bisogno primario, che da urgenza alimentare è stato trasformato in una pericolosa moda da cavalcare. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate, in Miracoli metropolitani si cucina davvero, favorendo così anche una forte connessione emotiva fatta di rumori, odori e sapori immaginati.