Domenica 24 ottobre

Cinema Eden ore 10:00 > 16:00

in collaborazione con il Festival Meno Alti dei Pinguini
SGUARDI DALLA FINESTRA
Video-mostra di disegni e parole dei piccoli spettatori del Teatro alla Finestra
a cura di NATA Teatro

Piazza Risorgimento ore 11:30

Il Teatro Viaggiante
LA FAMIGLIA MIRABELLA
di e con Elisabetta Cavana, Edoardo Mirabella e famiglia

Come dire…famiglia! Quell’apparenza di impossibile equilibrio, dolce armonia, dissonante varietà, in altre parole…famiglia! Utopie e sogni e realtà…famiglia! Divergenze e condivisioni….famiglia!

Teatro Petrarca ore 17:30

in collaborazione con il Festival Meno Alti dei Pinguini
Stivalaccio Teatro
LA BELLA E LA BESTIA
testo e regia Marco Zoppello
con Sara Allevi e Giulio Canestrelli
e con Matteo Pozzobon
musica del trio Friedrich Micio
scenografia Alberto Nonnato
ideazione e creazione figure Ariela Maggi
costumi Antonia Munaretti
audio e disegno luci Matteo Pozzobon

Un fitto bosco di alberi alti e scuri, i cui rami ricurvi, carezzati dai raggi della luna, formano ombre intricate sul terreno. Laggiù, in fondo, ancora più in fondo: una Luce. Un Castello e, in alto, una finestra. Dorme una fanciulla dai biondi capelli, dorme e sogna. Sogna artigli e peli ispidi ma anche splendidi principi e luoghi fatati. Esistono sogni più veri del vero, verosimili come uno specchio… ecco, lo vedo! Sembra che Lui ci sia, ma non c’è. Dov’è? Chi c’è dentro lo specchio? Lei è Bella. Così bella che tutti la chiamano soltanto: Bella. Ma il castello non è certo il suo, è di Lui. No, non del Principe, ma della Bestia. Così bestia che tutti lo chiamano soltanto: Bestia. Anzi, lo chiamerebbero, se qualcuno lo andasse mai a trovare. Non è cattivo, non è incivile, maleducato, stupido, è semplicemente…Bestia. E come tutte le bestie fa PAURA. Come fa paura il bosco, come fanno paura le ombre intricate su di un terreno brullo e i castelli sconosciuti.
Come fa paura l’amore.

Cinema Eden ore 21:30

proiezione del film
Teatro di Anghiari – Catrina Producciones
RASTRELLI. Arte, teatri e attori al tempo della peste
di e con Andrea Merendelli
e con Alessandra Chieli e Giuliano Del Taglia
regia Simone Marcelli

al termine incontro con
Siro Ferrone Università degli Studi di Firenze
Prof. Francesca Simoncini Università degli Studi di Firenze
Simone Marcelli e Andrea Merendelli regista e autore del film

C’è sempre stato un “tempo della peste“… Come se la vita che conosciamo reclamasse sul palcoscenico del mondo, una danza periodica di Morte. Una danza macabra che fa stridere i denti e tremare le assi della scena, dove si agitano con lazzi e risate nere gli untori per eccellenza e per fama: attrici, attori e cantambanchi, girovaghi irregolari e promiscui, portano con sé il marchio infame del contagio.
Il teatro è notoriamente contagioso. La peste di ieri (e quella di oggi) ci insegnano che come il contagio ha bisogno del suo untore, così il ritorno alla vita ha bisogno di un racconto che guardi avanti. La vita ha bisogno dell’Arte.
Rastrelli. Arte, teatri e attori al tempo della peste è un racconto fortemente simbolico e contemporaneo, che mostra disegni e scene mai viste prima, vere opere d’arte davanti alle quali si sono esibite compagnie di comici itineranti. Attrici che si sono fatte ritrarre da Maria Maddalena o si sono finte pazze per scoprire il seno con un pretesto scenico e aggirare così la Santa Inquisizione. Una di queste attrici-Maddalene, viene ritratta da Cristofano Allori. Per secoli, nessuno si cura di questo misterioso dipinto, appeso in un teatrino di corte fra Stato della Chiesa e Granducato di Toscana durante la peste del 1630, e lì rimasto fino ad oggi, pandemia 2020-21. Un meraviglioso dipinto dimenticato in una stanza “de le Comedie” da quasi 400 anni. Il ritratto – considerato fino ad oggi scomparso – della più grande attrice della Commedia dell’Arte: Virginia Ramponi Andreini, moglie di Giovanbattista Andreini, lo Shakespeare italiano.
Rastrelli arriverà a quel dipinto attraverso un viaggio virtuale e fantastico, fra immagini inedite, ricostruzioni di scenografie mai viste prima tratte dai disegni di Giovanni e Cherubino Alberti, conservati agli Uffizi. Bozzetti per vere e proprie opere d’arte effimera, sbranate dai cani di un principe e bruciate dal fuoco al tempo della peste manzoniana. Siamo in una piccola città della Toscana, Anghiari: la città dei Teatri. Ne conta ben sei, uno più bello dell’altro. Episodio centrale di questa storia tanto affascinante quanto sconosciuta: una compagnia di attori itineranti, resta bloccata dalla peste fra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana. È il 1631. Forse arrivano da Siena. Si sa poco di loro, ma di sicuro si sa che l’alternativa a morire di peste, è morire di fame. Non resta che provare a recitare: il governatore dei Medici (che, ironia della fame e della sorte, si chiama Capponi), dà ai comici il permesso di tornare a recitare: si tolgono i “rastrelli” messi alle porte della città (vere e proprie muraglie di assi di legno per frenare il contagio) e con queste si monta un palcoscenico, senza curarsi troppo delle “distanze di sicurezza”: i “cantambanchi” festeggiano così la fine dell’epidemia e a fine commedia finalmente si mangerà..
Una storia mai narrata finora, un ritorno alla vita attraverso la bellezza dell’Arte e la forza dirompente del Teatro, raccontata da Andrea Merendelli, in un viaggio dove reale e virtuale fioriscono da opere d’arte e documenti d’archivio in gran parte sconosciuti, vincendo così il virus peggiore: la perdita della memoria di chi siamo.

DA GIOVEDÌ 21 A DOMENICA 24 OTTOBRE
Sala Sant’Ignazio ore 9:00 > 02:00
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG –Lugano Arte e Cultura
NEL MEZZO DELL’INFERNO