Venerdì 23 ottobre

Teatro Pietro Aretino ore 9,30 e ore 12,00
spettacolo per la scuola secondaria

GenoveseBeltramo
IL MEZZO
liberamente ispirato a “Il Visconte dimezzato” di Italo Calvino
scritto e diretto da Savino Genovese
con Viren Beltramo e Savino Genovese
riprese e montaggio video Fabio Renis
stop motion a cura di Andrea Canepari
riprese VR 360 Stefano Sburlati
musiche di Henoel Grech
costumi Giulia Del Santo
assistente alla regia Gabriele Vaschetti
tutor digitale Antony Mistretta
progetto vincitore del bando BUGS –  habibat digitali per il teatro ragazzi
un progetto di KanterStrasse, Officine della Cultura, Officine Papage, Pilar Ternera, Straligut Teatro

Ne IL MEZZO è stata divisa ogni cosa a metà. Il teatro e il cinema. L’attore in carne ed ossa e lo stop motion. La scenografia teatrale e gli scenari in video. Ci siamo divisi i personaggi, i costumi, le voci, le espressioni, le parole. Questa divisione ci è servita e ci ha permesso di
comprendere la bellezza dell’esperienza vissuta nella sua interezza. IL MEZZO racconta la storia di come il Visconte Medardo di Terralba, partito per andare in guerra contro i turchi, tornò dalla Boemia diviso in due metà, una buona e una cattiva, e di come la comunità di cui fa parte si relaziona con questa, più che eccezionale, particolarità. Un universo di personaggi che ci mostrano le infinite sfaccettature e sfumature di cui è fatto il genere umano.

“Quando lessi per la prima volta il Visconte Dimezzato di Italo Calvino mi resi conto fin da subito che mi avrebbe cambiato la vita. Ero adolescente, avevo un gran bisogno di capire chi fossi e allo stesso tempo volevo trovare il modo di incanalare tutta l’energia che continuavo a disperdere in modo confuso. Ai tempi non ero un gran lettore, ma l’incontro con questo capolavoro mi ha fatto fare la pace con i miei slanci fuori misura, con le mie piazzate imbarazzanti con le mie azioni a sproposito. Ero sì un ragazzo vivace, ma il pensiero di essere sbagliato mi invadeva quotidianamente. Non ricordo cosa in particolare colpì la mia percezione di teenager, rammento solo, con grande chiarezza, la sensazione di consapevolezza che mi pervase. Ero un adolescente e forse per la prima volta ne ero felice. Potevo vivere tutto quello che c’era scritto, sia le vicende più cruente e spietate, che quelle leggere e divertenti. Quel libro mi rappresentava. Pensavo di essere anche io fatto di due metà. Metà bambino e metà adulto. Potevo comprenderle entrambe. Così a distanza di anni ho deciso di affrontare questo capolavoro trasformandolo in un’opera teatrale che potesse riportare e far convivere le due parti di me su un palco per un pubblico.”
Savino Genovese

VR + live è previsto l’utilizzo di un casco di realtà virtuale igienizzato a ogni utilizzo

live streaming su piattaforma ilsonar.it
spettacolo per la scuola primaria

Kanterstrasse, Straligut Teatro
OZz
liberamente ispirato a “Il meraviglioso mago di Oz” di L. F. Baum
una produzione KanterStrasse / Straligut
con la collaborazione di Blanket Studio
con il sostegno di Regione Toscana e Publiacqua Spa
con Elisa Vitiello, Simone Martini e Alessio Martinoli
regia Simone Martini, Lorenzo Donnini
sceneggiatura Simone Martini con la collaborazione di Alessio Martinoli
fotografia Roberto D’Adorante
operatore Daniele Matteagi
fonico e post produzione Timoteo Rocca
scenografia Eva Sgrò
costumi Silvia Lombardi
montaggio Lorenzo Donnini
color correction Roberto D’Adorante
design animazioni Eva Sgrò e Silvia Lombardi
tecnico Simone Benucci
foto di scena Mario Lanini

Età consigliata: +7

OZz è il primo esperimento di teatro digitale della compagnia KanterStrasse. Lo spettacolo è tratto da “Il mago di Oz” di F. L. Baum e racconta la storia di Dorothy, ragazza del Kansas che improvvisamente, trasportata da un ciclone, si ritrova in un magico e sconosciuto mondo pieno di personaggi improbabili. Dorothy vuole tornare a casa sua e per farlo dovrà superare molte prove scontrandosi con streghe e creature fantastiche ma non sarà sola. Durante il suo viaggio, infatti, incontrerà uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e un leone fifone. Questa nostra versione digitale anticipa il debutto in teatro che avverrà nel 2021 e probabilmente ne influenzerà la realizzazione. Cosa è il teatro digitale? Questa è la domanda delle domande. La nostra risposta, per ora, è che non è teatro ma non è neanche cinema e che sicuramente non un è videogames. Quindi partiamo da quello che non è, ciò che sarà lo scopriremo solo facendolo.

Teatro Pietro Aretino ore 14,30 > 17,30

giornata di studi – I parte
LO SPETTATORE DIGITALE
Invitiamo esperti, tecnici, artisti, operatori e pubblico, ad approfondire la tematica del mezzo digitale che incontra le poetiche e le dinamiche dello spettacolo dal vivo… non vivo. Esiste il teatro digitale, o la stessa definizione è di per sé un ossimoro? Il mezzo digitale può essere uno strumento per esplorare nuove forme dal creative, o per incontrare nuovi pubblici che poi possiamo rincontrare in sala?

saluti e introduzione
Roberto Ferrari, Direttore Area Cultura e Ricerca Regione Toscana
Renzo Boldrini, Coordinatore RAT Residenze Artistiche Toscane
Massimo Ferri, Presidente Rete Teatrale Aretina

intervengono
Patrizia Coletta Direttore Fondazione Toscana Spettacolo onlus
Oltre il sipario. Opportunità o fragilità?

Anna Maria Monteverdi ricercatrice Discipline dello Spettacolo – Università Statale di Milano
Leggere uno spettacolo multimediale

Silvia CalamaiRosalba Nodari sociolinguiste affiliate – Università degli studi di Siena
Perché il teatro non dimentichi gli archivi sonori digitali

Michele Trimarchi docente di Economia della Cultura – Università di Bologna
Per un teatro cross-mediale: profili semantici, valori culturali, impatto economico

Federica Patti curatrice, artista digitale
La performatività posthuman. Una definizione transdisciplinare della live media performance

 ore 17,00 presentazione della piattaforma SONAR
e dei nuovi servizi di streaming e live streaming rivolti alla comunità teatrale
Fabrizio Trisciani
e Francesco Perrone Straligut Teatro

In occasione della giornata di studi la redazione Altre Velocità sarà presente in presenza e in remoto, al fine di
documentare i lavori restituendoli tramite un apposito report, uno strumento di rilancio, diffusione e ulteriore
problematizzazione delle tematiche, anche in vista di futuri percorsi di studio, analisi e nuove progettualità.
Altre Velocità redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee altrevelocita.it

Teatro Petrarca ore 18,00
in collaborazione con la rassegna Altre Danze – Portiamo i ragazzi a teatro! A cura di Sosta Palmizi

Sosta Palmizi
ESERCIZI DI FANTASTICA
da un’idea di Giorgio Rossi
una creazione di Elisa Canessa, Federico Dimitri, Francesco Manenti, Giorgio Rossi
interpreti Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti
scenografie Francesco Givone, Francesco Manenti, Francesca Lombardo
costumi Beatrice Giannini, Francesca Lombardo
illustrazioni Francesco Manenti
disegno luci Elena Tedde
produzione Associazione Sosta Palmizi
con il contributo di MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo dal
vivo; Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo
con il sostegno di Armunia (Rosignano LI), Wintergarten – Atelier di Teatro Permanente (Livorno), Comune di Castiglion
Fiorentino (Ar)
ringraziamenti Spazio Nunc, Elena Giacomin
durata 50 minuti
dai 4 anni, spettacolo di teatrodanza tout public

Una casa grigia. Tre personaggi grigi. Annoiati, scialbi e obnubilati dal mezzo tecnologico, si muovono come prigionieri di un meccanismo prestabilito, il loro sguardo è sempre rivolto agli schermi. Ma ecco arrivare un elemento inaspettato! Una farfalla sposterà il loro sguardo altrove e la casa diventerà teatro di nuove avventure e di trasformazioni. Un crescendo di emozioni e peripezie in cui i tre personaggi riscopriranno finalmente il potere della fantasia, in un continuo gioco a liberare i corpi e le menti.
Esercizi di fantastica racconta, con il linguaggio della danza e del movimento, il potere dell’immaginazione che trasforma cose e persone in qualcosa di sempre inaspettato e straordinario. Gli autori sono stati ispirati dall’idea di “Fantastica” dello scrittore Gianni Rodari, di cui nel 2020 si celebrano i 100 anni dalla nascita. Vicino al surrealismo degli anni ’50 e ispirandosi all’opera di Alfred Jerry e alla sua patafisica (la scienza delle soluzioni immaginarie), Rodari affermava infatti l’esistenza di una Fantastica in totale contrapposizione alla Logica.

in collaborazione con il Festival MENO ALTI DEI PINGUINI / Progetto5

Parcheggio Rossellino ore 20,00
partenza del PULLMAN DELLO SPETTATORE per Monte San Savino

Teatro Verdi – Monte San Savino ore 21,00

Gold production – Infinito srl
SEGNALE D’ALLARME – LA MIA BATTAGLIA VR
regia Elio Germano e Omar Rashid
tratto dallo spettacolo teatrale La mia battaglia
diretto e interpretato da Elio Germano
scritto da Elio Germano e Chiara Lagani
post-produzione Sasan Bahadorinejad

Nato dallo spettacolo teatrale di cui era attore unico e regista, scritto a quattro mani con Chiara Lagani, questo VR movie nasce dalla collaborazione con Omar Rashid (co-regista del film) ed il progetto multimediale Gold, di cui Rashid è fondatore.
Qual è l’allarme? Questo nostro tempo, il diffondersi del pensiero assolutista fomentato da un’informazione deformata di cui la nostra società è vittima. Le nuove tecnologie che hanno cambiato la comunicazione, se da un lato si propongono come democratiche, dall’altro facilitano la manipolazione del pubblico.
È in questo contesto che Elio Germano utilizza e allo stesso tempo critica la modernità del linguaggio che ha scelto. La tecnologia più avanzata offre dunque uno spettacolo disturbante, pensato per scuotere e risvegliare le coscienze.
“Uno spettacolo provocatorio che ci mette in discussione come pubblico – racconta Germano-, Cosa stiamo vedendo? A cosa applaudiamo? Chi è il personaggio che abbiamo di fronte? Dove ci sta portando? Un esercizio di manipolazione dagli esiti imprevedibili – e prosegue aggiungendo-, per la prima volta il teatro si fa virtuale: indossato il visore e le cuffie, verrete catapultati in quella sala e sarà come essere lì”.
“La scelta della realtà virtuale,  linguaggio che con Elio Germano esploriamo da un qualche anno – spiega Omar Rashid-, è stata quella più naturale per poter replicare più volte La Mia Battaglia. In questo modo è stato possibile evitare di dover sottostare alle problematiche logistiche degli spazi teatrali. È sicuramente la miglior trasposizione possibile per questo tipo di spettacolo, già di per sé immersivo.”
Usando le potenzialità della Virtual Reality viene messo in scena un esperimento nel quale Germano ipnotizza i suoi spettatori, quasi li manipola, con lo scopo di trasmettere quel segnale d’allarme da cui prende il nome lo spettacolo VR stesso.

Al termine dello spettacolo, incontro con Elio Germano

VR è previsto l’utilizzo di un casco di realtà virtuale igienizzato a ogni utilizzo